Per colmare le disparità salariale serviranno ancora 170 anni.
Secondo Oxfam, (confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale). Ancora oggi, il salario di una donna è in media il 23% in meno di quello di un uomo.
Secondo i dati sui lavoratori dipendenti, gli uomini mediamente percepiscono una retribuzione annua lorda di 30.676 euro, mentre le donne si fermano a 27.228 euro.
Le opportunità economiche che s’incontrano nel corso della vita e la gratificazione per il proprio lavoro sono il terreno sul quale si amplia maggiormente il divario tra uomini e donne.
Da lavoratrice autonoma, considero tutto questo una grandissima discriminazione senza senso.
Nel corso dell’ultimo decennio la presenza in rosa ha registrato un +9,2% di forze di lavoro. Un +6,5% per gli occupati, un calo registrato dai maschi che hanno subito una discesa del tasso di occupazione di 4,3 punti.
In più esistono le lavoratrici madri, che oltre al proprio lavoro devono affrontare la vita familiare destreggiandosi tra bambini, casa, scuola e impegni extra- scolastici.
Questo perché nella maggior parte delle famiglie, spesso, i papà quando hanno pensato al proprio lavoro sono già a posto.
Sapete cosa penso riguardo alle disparità salariali e familiari?
Che se non esistessero le donne, a questo mondo, tutto si fermerebbe o andrebbe a rotoli.
Non solo, una donna dovrebbe percepire molto di più di un uomo, ( per la mole di lavoro aggiuntivo che deve affrontare giornalmente). Ma quest’ultimo dovrebbe anche rendersi disponibile in quei ruoli che a suo parere non lo competono.
Esistono Uomini che ancora credono che sia solo la donna a doversi occupare della casa, dei bambini e delle faccende extra scolastiche. Anche ammesso che la donna non lavori, e accetti di fare la casalinga. Questa povera cristiana potrà sacrificarsi una vita intera ed essere la schiava di figli e marito?
Mi dispiace, ma io non condivido questa scelta. Una mamma/donna, per scelta, è liberissima di fare la casalinga. E forse per un periodo di tempo potrà anche farlo. Ma sono convinta che prima o poi, ogni mamma, ha il sacrosanto diritto di essere anche Donna. E di sentirsi retribuita e libera come ogni altro essere umano.
Questo non significa, che una mamma si debba spaccare le ossa tra il lavoro, la carriera, i figli e la famiglia. Mentre i mariti, oltre a percepire uno stipendio maggiore, si debbano sentire liberi da ogni dovere coniugale.
A prescindere dal fatto che ogni famiglia è a se. E normalmente ognuno cerca di organizzarsi e dividersi gli impegni come meglio crede. Esiste ancora in molte persone una mentalità troppo ristretta al riguardo.
Io, da lavoratrice autonoma e mamma di quasi 3 figli, posso dirvi che mi sono decisa a cambiare le regole in famiglia. E lo consiglio a tutte quelle mamme che nonostante l’impegno e la fatica, finiscono per esaurirsi e sentirsi frustrate perché non giustamente riconosciute e ripagate dal proprio lavoro.
Con questo voglio concludere dicendo che le disparità salariali non solo dovrebbero essere abbattute. Ma le donne finalmente dovrebbero avere la meglio in questa società dove di fatto gira tutto intorno a noi.
A questo punto qualche sessista avrà qualcosa da ridire, ma è ora che la parità dei sessi sia concretamente efficiente.
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