Senza social network, si stava meglio quando si stava peggio.
A volte mi capita di ripensare al passato. Di ricordare episodi della mia infanzia dove non esisteva quasi nulla di tutto quello che oggi hanno i nostri figli.
Ci si divertiva con un pallone. O meglio ancora bastava un sassolino ed un bastone per trascorrere ore in compagnia a ridere e scherzare. Il famoso gioco della settimana. Sicuramente chi appartiene alla mia generazione se lo ricorda. E oggi l’ho insegnato anche ai miei figli.
Sembra strano, e molto contraddittorio visto il mio lavoro. Ma spesso mi ritrovo a sentire il bisogno di dovermi disintossicare anch’io dai social network. Passo parecchie ore davanti al computer, e altrettante sullo smartphone. Nonostante questo, sto cercando d’ insegnare ai miei figli a non usare il cellulare e i social network. Il discorso è un po’ contraddittorio. In pratica faccio quello che non vorrei mai facessero loro.
L’impresa è piuttosto difficile. Anche perché i figli, generalmente, imitano i propri genitori secondo le azioni che li vedono svolgere.
E comunque non credo sia del tutto impossibile (vediamo tra qualche anno).Loro sanno che questo è il mio lavoro. Mi do un tempo. E quando finisco, cerco di dedicarmi a loro “staccando la spina”. Il telefono che squilla, le notifiche di FB, Le Stories di Instagram, le dirette, i like, i commenti, ecc. Se dovessimo sempre essere vigili in tempo reale a tutto quello che accade sui social, saremmo già diventati matti.
I gruppi di whatsapp già ti portano all’esaurimento, in più, i social network, se non gestiti correttamente rischiano di farci letteralmente impazzire.
Spesso mi capita di pensare a quanto si stava meglio quando si stava peggio.
Peggio, significa senza questa vita frenetica. Senza il dover a tutti i costi apparire. Il Dover necessariamente essere perfetti. Essere continuamente sottoposti al giudizio degli altri.
Una volta se pensavi qualcosa, spesso te la tenevi per te. Adesso, con un commento, vieni “ridicolizzato” o “deriso” anche quando non ce ne motivo.
Ognuno deve dire la sua, nel bene e nel male. Qualcuno pensa che i social network servano a questo.
Sinceramente, mi piace di più l’idea che i Social network siano un modo per aiutare a sviluppare le relazioni e non quella di vespaio dove qualcuno è sempre pronto a puntare il dito sugli altri. (spesso solo per invidia).
I social, sono vetrine di scambio, dove appare di tutto, tranne che la “vita reale”.
I social network sono “La bella copia” . La faccia che ognuno di noi decide di mostrare, parallelamente diversa a quello che in realtà si ha davvero.
Incontri gente, (nella vita reale) che nemmeno ti saluta. Quando sui social, invece, si è tutti amiconi.
Quando ti permetti di dare consigli, pensando di fare la cosa giusta, ti capita sempre il bastian contrario della situazione, che non solo ti fa presente il suo disaccordo, ma è pronto a piantare un casino come se non aspettasse altro.
Per fortuna non è per tutti cosi’. Ed esistono anche tante care colleghe blogger che stimo e sanno svolgere molto bene il loro lavoro.
A questo punto farei una netta distinzione: I Social Network si, sono davvero utili. Ma state molto attenti, perché spesso è tutta solo una messa in scena.
Utilizzateli per la comunicazione. Ma pensate anche a quante cose stiamo perdendo:
Alla bellezza della “vita vera”.
Quella fatta di sguardi. Di semplicità. Spontaneità. Imprevisti. Di successi ma anche di cadute. Di trofei, ma anche di debolezze.
Non è importante a tutti i costi apparire forti quando dentro ci sentiamo a pezzi. E’ importante piuttosto essere veri. E quando non ci va, essere coerenti con noi stessi.
La vita virtuale dovrebbe essere la stessa di quella reale, senza avere tutta questa frenesia per un po’ di popolarità.
Insomma, la popolarità non ha nessuna importanza se è falsa.
Piuttosto, cerchiamo di condividere le idee con le persone più affini a noi stessi. Evitiamo coloro che pur di avere successo sono disposti ad acquistare like e followers, mostrando un’altra faccia.
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